senigallia
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29 dicembre 2009


La MORATTI sindaco di Milano da il via per assegnare una via dedicata al latitante B.Craxi

Politici di vari partiti ricordano come un grande statista, fino a dedicargli vie e targhe votive, Bettino Craxi, fuggito latitante in Tunisia per sottrarsi alle proprie responsabilità. E' un buon esempio per i cittadini onesti un personaggio con questo curriculum?


• Condannato in via definitiva a cinque anni e sei mesi per le tangenti Eni-Sai (corruzione)


• Condannato in via definitiva a quattro anni e sei mesi per le tangenti della Metropolitana milanese (finanziamento illecito)


• Condannato in secondo grado a tre anni per Enimont (finanziamento illecito)


• Condannato in primo grado a cinque anni e nove mesi per le tangenti Enel e a cinque anni e nove mesi per il Conto Protezione (bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano)


• Salvato dalla prescrizione in appello dopo una condanna a quattro anni in tribunale per le tangenti di Berlusconi tramite conto All Iberian


• Imputato per le bustarelle dell’autostrada Milano-Serravalle (corruzione) e per quelle della cooperazione col Terzo Mondo, nonché per frode fiscale sui proventi delle sue varie tangenti
 
La pace ai morti, la verità ai vivi.
28 dicembre 2009

Noi siamo un MOVIMENTO lento,lentissimo,noi siamol'unico vero Virus che oggi attraversa questa italietta che non cè piu',è un Virus che mangia,e sapete quale sara' la cosa? noi ci doVremmo guardare ma forse è un bene che le nostre idee che abbiamo aVuto e portiamo aVanti da 5 anni saranno le idee della politica del futuro noi siamo i lenti i perdenti adesso ma siamo i Vincitori fra 1/2/3 anni, questo non ci piove.

SARA' UNA SVOLTA EPOCALE,QUESTA CRISI CI DARA' UN'IMPULSO STRAORDINARIO,CI VERRANNO TUTTI DIETRO VEDRETE!,LE NOSTRE IDEE SE LE RUBERANNO LORO E DIRANNO POI CHE SONO LORO AD AVERLE AVUTE
la fine nostra è questa,SCOMPARIRE.

O cominciamo a diventare politici ,giornalisti di noi stessi o non ci rappresenta piu' nessuno
27 dicembre 2009


Silvio caro, mio grande amore portami sempre nel tuo cuore
Tu che fai tutto in quattro e quatr'otto
toglici presto l'articolo 18
Giacchè sei senza coscienza
rubaci pure la contingenza
Visto che sei senza pietà
levaci pure l'anzianità
E se vuoi fare le cose serie
lasciaci anche senza ferie
Per migliorare la situazione
togli di mezzo la liquidazione
Se l'inflazione ancora dilaga
fregaci pure la busta paga
E per far dispetto ai sindacati
aumenta la schiera dei disoccupati
Affinchè sia tutto normale
facci pagare anche l'ospedale
Perchè vada tutto a buon fine
facci pagare anche le medicine
Per evitare ulteriori danni
mandaci in pensione a 90 anni
E poichè a 90 anni saremo caput
VA FA MMOCC' A CHI TE MMURT!!!

Che tristezza questo paese ; porsi come obiettivo quello di modificarlo richiederà la pazienza di padre Giobbe, se non altro perché le persone che veramente sentono e vogliono un'Italia diversa, MOLTO DIVERSA, dal mio punto di vista sono per ora una netta minoranza.

Di sicuro se non tenti di muovere le braccia e fare qualcosa vai a fondo e, con il consenso coagulato e sollecitato grazie a Beppe, ed altri, non essendoci speranza dobbiamo noi stessi farci, divenire, speranza; una speranza non di carattere messianico, non magia bianca ma, costituita di comportamenti individuali e di gruppo, con piccoli passi, ed alimentare così un diverso sentimento nel paese.

O cominciamo a diventare politici, giornalisti di noi stessi o non ci rappresenta piu' nessuno.

25 dicembre 2009


E

Allora
è arrivato Natale,
Natale è la festa di tutti,
si scorda chi è stato cattivo,
si baciano i belli ed i brutti .
SI mandan gli auguri agli amici,
scopriamo che c'è il panettone ,
bottiglie di vino moscato
e c'è il premio di produzione.
C'è l'angolo per il presepio
e l'albero per i bambini
i magi, la stella cometa
e tanti altri cosi divini .
I preti tirati a parata
la legge racconta che è onesta
le fabbriche vanno più piano,
insomma è un giorno di festa.
È festa persino in galera
e dentro alle case di cura
soltanto che dopo la festa
a vita ritornerà dura.
Ma oggi baciamo il nemico
o quelli che passano accanto o l'asino dentro la greppia ,
Natale è il giorno più santo.
E' nato si dice poi fu crocifisso,
aveva diviso il mondo in due parti
e quelli che gli hanno fatto più male,

son quelli che hanno inventato il Natale
24 dicembre 2009




Pace e amore a tutte l'ore.

Gioia,felicità e tanta serenità.
Amate il Governo che cadrà.
Amate politici e vassalli,coloro che accudiscono i "cavalli".
Amate il Papa il Vaticano e tutti quelli dalla lunga mano.
Adorate il dio denaro,vale più del Dio cristiano.
Santificate la privatizzazione,spartiranno ogni istituzione.
Inneggiamo allo scudo fiscale,c'arriva dietro e non fa male.
Gaudio al Frodo Alfano,tutto fatto per l'uomo nano.
D'Alema non mettetelo alla gogna,stà meglio nella fogna.
Gioite,gioite tutti quanti,evviva questa banda di furfanti.
Amatevi,amiamoci,"amanti",vogliamo bene a tutti quanti,trans,mignotte e lestofanti.
Che il Natale vi faccia essere buoni e non cattivi,amici di tutti e comprensivi,belli buoni,ma "passivi".
Mangiate tanto,pandoro,dolci e torroni,ma non rompete li coglioni.
Amate la Fiat e i cassaintegrati,tanto so' belli che fregati,tutto grazie ai Sindacati.
Amore,amore,amore,son contate le vostre ore.
E' con l'amore di sicuro,che vi daremo un bel calcio in culo.
Ameremo la politica italiana,perchè presto sarà più "sana".
Tranquilli,non sentirete alcun dolore,perchè è fatto tutto con "Amore"!!!
Buon Natale,se andate via da soli non vi faremo nessun male.
Buone Feste a tutti quanti,siamo contro 'sti furfanti!
O che gioa,o che sollazzo,mò m'avete proprio rotto ... Orazio!
Arturo?
Si,potete tutti andà affanculo!.....(con amore di sicuro)!
Amen.


"C'è una frase di Wilde che mi pare calzi alla bisogna, "Che si parli di me, nel bene o nel male, purchè se ne parli... Mostra tutto è se ne parli"; non è importante che sia vero o falso quanto accaduto, ma come viene usato l'evento.

Berlusconi lo usa per far parlare di se, bene o male non gli ineteressa.
Anzi più se ne parla male più gli si danno appigli per applicare la retorica della vittima, quindi per generare occasioni per diffondere nel comune sentire una sua immagine di uomo colpito da mano nemica.
L'errore, a mio avviso, è stato quello di abboccare al suo gioco, da una parte proponendo teorie complottistiche che lasciano davvero il tempo che trovano dall'altro nel voler a tutti i costi usare questa occasione per mettere in luce come Berlusconi stesso generi tensione nella politica italiana.
strategicamente la miglior mossa possibile sarebbe stata quella di limitarsi a costernarsi per quanto accaduto e chiudere li la questione, lasciare a lui nel caso il compito di fare accuse, lo avrebbe posto in una luce diversa, e invece no, arrivano i polli della sinistra e cosa dicono, "Ci spiace ma..." e Silvio ci si sfrega le mani e non aspetta altro."



Il MoVimento 5 Stelle è partito dal basso, dalla Rete, dalle piazze. Siamo stati chiamati populisti, qualunquisti, demagoghi, ma siamo stati gli unici a presentare un programma con obiettivi precisi. Abbiamo eletto consiglieri delle Liste Civiche 5 Stelle in molte città di provincia senza un soldo di finanziamento pubblico e con tutti i media contro, da Scalfari a Belpietro, due facce di una stessa medaglia
22 dicembre 2009

Caro Babbo Natale,


sono Roberta, ti ricordi di me? L'ultima mia letterina dovrebbe esserti arrivata qualche anno fa, cominciava, come al solito, con la mia ammissione di non essermi comportata bene e continuava con un “ma se secondo te non è vero, mi piacerebbe...”
Non so se quest'anno sono stata buona, o per lo meno, non so cosa tu intendi per buona.
Se per buona intendi continuare ad abbassare la testa e ignorare le cose che non vanno allora sono stata tanto ma tanto cattiva.
Ma siccome, secondo me, non mi sono comportata proprio così male, ti scrivo lo stesso.
Per quest'anno, prima di tutto, anche se non credo sia semplice, abbandona la tua immagine di consumista e regala solo doni sentiti e utili.
Poi porta un po' di dignità o di onestà, se ti avanza, a chi ci governa, anzi, caro Babbo, basterebbe anche solo un po' di memoria se proprio vuoi.
All'opposizione, o presunta tale, regala un po' di amor proprio.
A Cossiga regala una condanna per istigazione alla violenza riguardo alle sue parole sulle manifestazioni studentesche e a Licio Gelli regalane una per apologia al fascismo (hai presente la prima puntata di Venerabile Italia?) e qualche servizio sulla P2 in tv, che tutti possano vedere.
A Europa7 porta le frequenze. Sono ormai quasi dieci anni che aspetta, fa' che questo sia l'anno buono.
E, di conseguenza, non portare niente a Emilio Fede, ché già il suo padrone gli regala abbastanza per ricompensarlo dei suoi servigi.
Ai giudici e ai giornalisti che decidono di fare il loro lavoro regala coraggio e appoggio.
Invece ai vari Vespa, Facci, Riotta, Belpietro regala tanti Piero Ricca.
Ai blogger, di cui magari prima o poi farò parte, regala la completa libertà di espressione, ma anche la consapevolezza di dover sottostare a un codice deontologico non scritto.
A tutti, caro Babbo, non portare nulla, ma toglici la benda dell'indifferenza, del qualunquismo, del “tanto non cambierà niente”, del “ma tu parli sempre di queste cose”, del “ruberei anch'io se ne avessi la possibilità".
Ecco, regalaci questo: un po' di senso civico e donaci la capacità di indignarci.
Basta così, è già troppo.
Se proprio non riesci a fare tutto, regalaci almeno l'ultimo: se avessimo quello, il resto verrebbe di conseguenza.

Grazie.
LIBEROFISCHIO
21 dicembre 2009


NO BERLUSCONI DAY - ROMA 5 DICEMBRE 2009


Raggiungo Roma in pullman per la manifestazione ‘viola’ contro il presidente del consiglio. Il pullman ci sbarca al capolinea della linea A, l’Anagnina. I miei compagni di viaggio, quelli con i quali sono partito da Monza alle sei di mattina, appartengono all'Italia Dei Valori


Roma, primo pomeriggio, il sole mangia la faccia, è caldo e accecante e in effetti batte dritto contro il corteo. Per cogliere qualcosa in quel caos fatto di bandiere, voci, cori, striscioni, musiche, bisogna schermarsi gli occhi con la mano. E tutto splende e oscilla come un mare e sembra senza fine. Tanti rivoli fatti di colori, voci e parole confluiscono a piazza dei Cinquecento (un nome che sembra scelto a tavolino dalla malfida questura). Bandiere biancoazzurre, rosse, gialle e su tutti i colori svetta il viola che è il simbolo della manifestazione. Perfino i venditori ambulanti, sempre molto organizzati, vendono pashmine viola oltre a megafoni e fischietti. Onusti di aste e di bandiere i forzati dalle manifestazioni fuoriescono dalla metropolitana (fermata Termini) per riversarsi nel corteo che attende di partire. Come sempre indossano scarpe comode; anche le donne che hanno i polpacci grossi e la canizie del veterano
Né l’autunno né l’inverno a Roma sono ancora arrivati; gli alberi sono ancora verdi; l’aria è tiepida. E dal fondo di quel fiume di persone, a un certo punto, ecco alzarsi un coro ritmato: stanno urlando Ma-Fio-So. Ma-Fio-So. Ma-Fio-So. È esaltante potere urlare in piazza, proprio in questa città, proprio nella capitale di questo sciagurato paese quelle tre sillabe: musica celestiale. Ci si sente avvolti dallo stesso odio, dalle molte nuances del giusto sdegno/disgusto, anzi ciò che ritenevi improbabile qui è la norma: persone, e ce ne sono tantissime, che lo odiano con più livore e acrimonia di te, persone e ce ne sono tante, che ne sono letteralmente ossessionate. Non ci si sente soli, qui. Verrebbe quasi voglia di abbracciare tutti e di ringraziare tutti, di essere sorridenti e gentili con tutti, quando nella vita reale di essere gentili e sorridenti con un italiano è un lusso raro



Non bisogna disperare, perché il cerchio si chiuderà prima ho poi.
Queste situazioni non dureranno molto.
Lo scontento di questo governo e arrivato anche alle forze di polizia. I giovani sono troppo occupati con "Amici", e cacate varie.
Non dobbiamo disperare, ma agire! Informare la gente come si può e ovunque.
In qualunque circostanza bisogna parlare e dire le cose, a chi non ci crede, o a chi è in dubbio su cosa fare.

Parole che illuminano sul profondo significato di quella perla di giustizia che é la nostra Costituzione,oggi infangata,manomessa e presa a tradimento da chi se ne infischia per fare i suoi comodi porci !

LucA




Piero Calamandrei (Firenze, 21 aprile 1889 – Firenze, 27 settembre 1956) è stato un giornalista, giurista, politico e docente universitario italiano.
18 dicembre 2009

Ieri è andata in onda sulla seconda rete di mamma R.A.I. l'intervista che abbiamo fatto per Annozero di Michelone Santoro,4 minuti di conversazioni su un'ora di intervista.
PRESTO MONTERO' LA PRESA DIRETTA CHE HO GIRATO IO

Va bene, la situazione è tesa, stiamo rischiando, me ne rendo conto. Ma in ogni caso ci dobbiamo anche rendere conto che siamo noi quelli dalla parte della legalità. Va bene, non diciamo niente, non scriviamo niente, ma se non ci difendiamo da soli rimarremo i contestatori, i provocatori, quelli che creano il clima d'odio.

Non scriverò niente, se si decide che è meglio così, ma non sarà il silenzio a far passare le cose.
Al prossimo fischio libero che sentiranno si ricorderà questa vicenda non risolta.
Per quanto riguarda la puntata di ieri: sinceramente mi ha deluso, perché probabilmente mi ero illusa che dopo il linciaggio mediatico di questi giorni almeno qualcuno che prendesse le nostre difese ci fosse.
Tra l'altro mi è parso anche strano (e mi è dispiaciuto) che Luca Bertazzoni si sia preso dello stronzo e dell'infame a Milano per poi avere un servizio di cinque minuti, che non ha chiarito la nostra posizione e che è stato seguito da un dibattito in studio che si interessava più delle pecche della scorta di B. che delle insinuazioni su quei giorni.
ANNONOVANTADUE





16 dicembre 2009


Ero in piazza Domenica,abbiamo manifestato democraticamente,sono anni luce lontano da queste violenze, paragonare quello che è successo come hanno fatto i giornalacci di regime e non solo(sky)al gesto di uno folle non'è sopportabile, le calunnie della carta stampata mi fanno venire voglia di espatriare.Ma non voglio dargliela vinta, voglio spingere sull'acceleratore della piazza , sabato spero che insieme a Piero si faccia di nuovo Agorà.
Sarà l'ultimo o sarà il primo di una seconda generazione.
O cominciamo a diventare politici,giornalisti o non ci rappresenta piu' nessuno.


13 dicembre 2009
Berlusconi Silvio alle 17 Dietro il Duomo STOP
contestazione STOP



11 dicembre 2009




Milano assegna gli “Ambrogini d’oro”, la più importante benemerenza civica di Milano. Fra i premiati, Marina Berlusconi, Maurizio Belpietro, Calabresi e D&G.
Martedì insieme ad amici siamo andati a contestarli,poco distanti i ragazzi del centro sociale Casa Loca rischiavano le manganellate dagli sbirri.Presto metterò tutto online


«Dal canto loro i giornalisti... sembrano apprezzare non poco il circo per il quale lavorano nella cerchia professionale cui appartengo domina una fase di stagnazione morale e intellettuale». 

Il loro compito è divertire il pubblico, e se proprio devono scrivere di cose serie, l’argomento è uno solo: com’è bella la "verticale del potere"»


Anna Politkovskaja
08 dicembre 2009



DOMENICA AL NO BERLUSCONI DAY DI ROMA PIERO RICCA IN UNA CENA CON IL SOTTOSCRITTO,GIACOMO SICURELLO IL POPOLO DELLE AGENDE ROSSE E SALVATORE BORSELLINO CI HA ANNUNCIATO LA SUA IDEA NEL DARE FORMA AD UNA MANIFESTAZIONE DI DENUNCIA VERSO UN'ALTRO MALE DELLA NOSTRA NAZIONE

Gruppo ufficiale di cittadini consapevoli delle responsabilità storiche dei falsi oppositori di Berlusconi. Lanciamo una manifestazione per denunciare quindici anni di inciuci, compromessi, subalternità, tatticismi, vigliaccheria e corruzione morale di una parte consistente dei dirigenti politici che avrebbero dovuto rappresentare l'alternativa al berlusconismo, mentre in realtà ne sono stati contaminati. Massimo D'alema è il simbolo di questa politica suicida che non ha mai fatto nulla per risolvere il conflitto d'interessi e la concentrazione del potere televisivo e pubblicitario, che ha sempre sottovalutato la priorità della questione morale, che si è fatta imporre il vocabolario da un affarista estraneo alla democrazia. Cacciare Berlusconi, i suoi complici e i suoi servi è fondamentale. Tra i complici e i servi ci sono i suoi finti oppositori, a cominciare da Massimo D'alema.

Sabato 6 Febbraio proponiamo una manifestazione per dire basta agli inciuci e ai compromessi, per costruire una vera opposizione a Berlusconi, inanzitutto culturale, fondata sul rispetto e l'attuazione della Costituzione

BOLOGNA SAREBBE LA SEDE CHE ABBIAMO PENSATO, VOI CHE NE DITE, LA MOLLATE LA TASTIERA O NO?

04 dicembre 2009

Riporto uno stralcio di articolo del direttore di studio aperto su  LIBERO di ieri:

Avviso di garanzia a Formigoni. Motivo? La Lombardia è inquinata. Perfetto, no? Adesso si aspettano i prossimi capi d’imputazione: in Lombardia c’è troppo traffico, in Lombardia c’è la nebbia, in Lombardia non c’è il mare e soprattutto in Lombardia non ci sono più le mezze stagioni.
CONTINUA...


Vergognati Giordano,arrivando a Milano non vedo altro che posteggi,supermercati,cemento,parcheggi,automobili(rigorosamente un passeggero per macchina)Questa è la chiave!
E mentre fanno posteggi mentre parlano del futuro per mettere macchine e piu'macchine arrivano in centro piu' malattie ci sono in centro più inquinamento cè,solo a Milano 50'000 persone si fanno ricoverare per i PM10 con gravi disturbi e 500 muoiono tutti gli anni da inquinamento da traffico automobilistico,che cos'è questo? E una strage di stato si o no? Allora se sei sindaco di questa citta' hai la responsabilita'della salute dei tuoi cittadini,devi fare qualcosa di diverso da quello che fa' questo sindaco e questo presidente di regione,che non'è un presidente di regione ma come dice grillo è un primario d'ospedale.Perche' il 70% del bilancio di questa enorme regione(lombardia) è la sanita',allora ecco che si autoalimenta la sanita',la domanda di salute è illimitata,METTI MACCHINE AGGIUNGI TRAFFICO CREI MALATTIE CREI RICOVERI CREI MEDICI CREI AMBULATORI CREI IL P.I.L. DI QUESTA CAZZO DI REGIONE,se domani mattina (un miracolo!!) venisse SANT'AMBROGIO e con un'incantesimo,un miracolo cancellasse tutte le malattie dalla regione Lombardia,stiamo tutti bene!,non ci sono malattie!,CHE CAZZO FAREBBE FORMIGONI DALLA MATTINA ALLA SERA???
01 dicembre 2009





Compagno Fini :"Ha il consenso per governare, ma non l'immunità assoluta. Lui confonde la leadership con la monarchia assoluta, il consenso popolare che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di qualsiasi altra autorità"



 Il 6 novembre scorso il presidente della Camera Gianfranco Fini partecipa a Pescara alla giornata conclusiva del "Premio Borsellino". In quell'occasione discute con il procuratore della Repubblica Nicola Trifuoggi che è seduto accanto a lui. Tra i due c'è una conoscenza di antica data. Fini, convinto che la conversazione si svolga a microfoni spenti, parla delle vicende di stringente attualità, tra cui quelle che riguardano Silvio Berlusconi, le sue inchieste giudiziarie e le rivelazioni del pentito Spatuzza. Si tratta di una conversazione dai toni colloquiali nella quale, tuttavia, il presidente della Camera ribadisce alcuni concetti espressi più volte anche in sedi istituzionali.
29 novembre 2009






Questo individuo è essenzialmente una palla al piede, a giudicare dal materiale video nel quale lo si vede ai vertici politici in compagnia di altri mandatari o in occasioni mondane più frivole. In realtà, il suo comportamento è identico negli uni e nelle altre, soltanto che nei primi finge di essere l’anfitrione, lo fa sempre (per dire, anche se si trova in Canada) e probabilmente lo è anche, sicuramente in quelli italiani, se ne appropria anche quando è soltanto un ospite.


Quando incontra altri capi di governo, si capisce che in fondo si sente un intruso, ed è il suo atteggiamento disinvolto e allegro - e ribadisco, come se fosse l’anfitrione o il baedeker ovunque - a tradire la sua insicurezza ultima; è come se temesse che in qualsiasi momento possa entrare un ciambellano e sussurrargli all’orecchio, con discrezione, che è stato commesso uno spiacevole errore e che deve lasciare il salone, l’ufficio, il pranzo, il vertice, il ballo. La sua eterna soddisfazione e disinvoltura sono eccessive, sottolineature in rosso. Sembra che gli vengano spontanee, quasi involontariamente, e non è così: compie uno sforzo permanente (alleggerito soltanto dalla forza dell’abitudine) e recita, ovviamente. Il suo sorriso impazzito (perché costante), le sue barzellette, le sue piccole pagliacciate, i suoi abbracci e le sue pacche e la sua iperattività triviale quanto superflua sono tremendamente involontarie. È come se stesse dicendo in ogni momento (ai suoi colleghi politici, alle telecamere, ai fotografi, ai telespettatori e soprattutto a sé stesso): “Vedete come mi trovo a mio agio. come mi districo, come converso, come influenzo, come mi muovo, come intrigo, come appartengo a questo mondo delle decisioni mondiali?” Quest’uomo non ci crede per intero, in realtà non se ne capacita e per questo deve lasciar ben chiaro, in modo gridato, che si trova nel suo elemento.


Egli ritiene che la sua simpatia (che lui tale considera) gli renda enormi servigi: si considera una persona accattivante, irresistibile, persuasiva - anche se non osa giudicarsi seduttore nell’accezione sessuale del termine. Con questa simpatia è convinto di poter ottenere molte cose e di poter convincere di molte altre ancora persino i più potenti. Se i suoi potenti colleghi non fossero in maggioranza gente di così scarsi lumi (illuminano poco, appena una penombra tutti insieme), si renderebbero conto che quella professionale simpatia è soltanto il modo di Berlusconi di chiedere permesso, di farsi perdonare, di allungare il collo per non essere coperto nelle foto.


Mi risulta che in un periodo della sua gioventù sia stato crooner, o cantante confidenziale (come si dice nella sua lingua), vale a dire intrattenitore che allietava le crociere dei ricchi, o qualcosa del genere. Come si sa, gli artisti dello spettacolo, per famosi che essi siano (e lui non lo era), sono nella considerazione dei ricchi più vicini alla servitù che agli invitati, cosicché, quel periodo, se le mie notizie sono corrette, gli deve essere servito da allenamento per staccarsi, per allontanarsi dai domestici e dai camerieri (ora si mostra persona alla mano con loro, ma li detesta e li vuole lontano, come se potessero contaminarlo), e per mischiarsi ai potentati più scemi, a quelli che ci cascano e che sono più sensibili alle lusinghe.


Si tratta di un individuo che non ha il minimo senso del pudore quando vuole essere adulatore o addirittura ossequioso. In un certo senso, sì potrebbe affermare che ha la mentalità dei vecchi portinai, quelli che a quanto pare abbondavano nella Spagna franchista e che non sono spariti ancora del tutto: si prostravano in riverenze con i proprietari e con gli inquilini facoltosi e trattavano a calci i fornitori e le domestiche. Dietro a questa mentalità c’è sempre un senso di risentimento. Se inoltre si tratta di una persona che non teme il ridicolo, allora l’individuo in questione è pericoloso, come lo è quest’uomo dietro alla sua facciata cordiale, spiritosa, quasi si direbbe bonacciona, se non fosse che la bontà - neppure la sua caricatura - è estranea al suo animo. II fatto che ogni tanto si emozioni o si intenerisca non c’entra, fare ciò è alla portata di qualsiasi persona anche semplice e non è necessariamente segno di bontà o di compassione.


In realtà, è incomprensibile che queste persone possano ingannare chicchessia, per non parlare di quasi un intero paese, ed è incomprensibile che abbia ottenuto la maggioranza assoluta alle elezioni, ma quante volte e in quanti paesi non è accaduto lo stesso? Misteri. O forse la gente non ci fa caso, non presta attenzione, guarda e ascolta soltanto in maniera distratta, abituata com’è a come si vede e si ascolta la televisione.

II soggetto manca di scrupoli e ciò in maniera radicale, poiché questa carenza è autentica; non è il caso di tanti altri che li conoscono, e come, ma che hanno deciso di misconoscerli; egli ignora la loro esistenza e non li considera mai, nemmeno per rifiutarli o bollarli di stupidi o gravosi o bastoni tra le ruote. Non ne ha mai fatto a meno per il semplice motivo che non li concepisce proprio, non hanno mai fatto parte delle sue nozioni, meno ancora dei suoi valori. Tanto gli sono estranei, che quando li individua in un’altra persona, li considera soltanto un sintomo di debolezza e li usa per giudicare quella persona fragile o docile e, pertanto, assoggettabile.


Di fronte a questo tipo di individuo, la maggior parte delle persone è inerme, perché quasi nessuno è preparato a trattare con una persona tanto seccante e insistente (una palla al piede che non sta ferma un secondo, una di quelle persone a cui si dice di sì pur di levarseli di torno o di fermare il loro sproloquio, di riuscire a farli stare zitti), formalmente cordiale e persino affettuosa e che allo stesso tempo non osserva norme o regole d’alcun tipo. Non le considera nemmeno per disattenderle, e neanche i princìpi, neppure per tradirli; non ha la consapevolezza di stare esagerando o oltrepassando ì limiti o trasgredendo, anche se potrà fingere di abbracciare momentaneamente delle regole - le ha viste negli altri e ha imparato a essere mimetico.


Ma la cosa più difficile è questa: quasi nessuno è pronto a trattare con una persona che non sente mai vergogna di alcun tipo, né personale, né pubblica, politica, estetica. E nemmeno narrativa. In realtà egli non sa cos’è.





Javier Marìas
(Madrid, 20 settembre 1951) è uno scrittore spagnolo.

Tradotto in tutto il mondo e vincitore dei più importanti Premi letterari, tra i quali il premio internazionale di letteratura Impac e il Nelly Sachs è anche traduttore e saggista. Domani nella battaglia pensa a me ha vinto il premio Rómulo Gallegos e il Prix Femina Etranger.
È nipote del regista Jesús Franco.

Figlio del filosofo Julián Marías (discepolo prediletto di José Ortega y Gasset). Laureatosi in Filologia inglese presso L'Università di Madrid, fu per due anni Professore di Letteratura spagnola presso l'Univesità di Oxford in Gran Bretagna e tenne corsi di letteratura e traduzione nel Wellelsley College del Massachusetts. Divenne in seguito professore di Teoria e traduzione presso L'Università Complutense di Madrid, città dove tuttora vive
26 novembre 2009




Oggi l'amico Luca Zacchero ha aperto il MEETUP dei Grillini ad ARONA.

Sono contento,in aggiunta arriverà un'altro ragazzo che mi darà una mano ad organizzare la piattaforma,per informare anche gli Aronesi di quello che succede alle porte del Lago Maggiore e dalle parti del COMUNE
I Comuni decidono della vita quotidiana di ognuno di noi. Possono avvelenarci con un inceneritore o avviare la raccolta differenziata. Fare parchi per i bambini o porti per gli speculatori. Costruire parcheggi o asili.
Privatizzare l’acqua o mantenerla sotto il loro controllo. Dai Comuni si deve ripartire a fare politica
I grandi momenti della storia non ci sono quando la maggioranza della gente dice sì ,ma quando una piccola parte della popolazione ha il coraggio di dire no.
Dire NO al potere nucleare,all'energia nucleare,alle torcie al palsma,agli inceneritori,all'usa&getta,all'iperconsumo,alla discarica,no ai rifiuti.
RIFIUTI ZERO,questa è la responsabilità della comunità,un passaggio importante per avere una produzione di energia pulita alternativa e rinnovabile,una progettazione urbanistica sostenibile.
E un passaggio importante non possiamo tornare indietro,è solo l'inizio ma è un grande inizio.

23 novembre 2009











Se proviamo a guardare bene dentro la scatola Expo scopriremmo che non solo i milanesi, ma osiamo dire, tutti gli abitanti della ValPadana avrebbero di che preoccuparsi e buoni motivi per opporsi da subito al “mostro”. Un nuovo grande evento… il più grande… e per la cui realizzazione servono tante belle grandi opere… e tanto cemento… e tanti prefinanziamenti ai progetti…tante malattie per la felicità di banche, costruttori, finanzieri,scienziati e speculatori vari… e chissenefrega se milioni di mq di terreni agricoli saranno cementificati, se aumenterà l’inquinamento e la nocività del vivere a Milano e in Lombardia(*)
Non ci servono grandi eventi,opere e autostrade ci servono risposte
Venerdì qualche domanda io e Giacomo l'abbiamo posta
Luca
...o cominciamo a diventare politici giornalisti di noi stessi o non ci rappresenta più nessuno...

17 novembre 2009






Sabato notte i bodyguard piazzati all'ingresso dell'ex-centro sociale hanno pestato l'ennesimo ragazzo. Come se non fossero già abbastanza energumeni hanno usato pure le scosse elettriche ... vergogna!
Che vergogna! Un gruppo di gorilla pagati per "difendere" il Leoncavallo con metodi squadristi. Inoltre l'ex-centro sociale (attuale centro commerciale), come già Legambiente e Slow Food, si appresta a diventare partner ufficiale dell'exposizione universale di Milano 2015. Queste realtà diverranno la foglia di fico della colata di cemento che porterà con se l'expo 2015, il cui tema è "Nutrire il Pianeta, energie per la vita" !!!?

Luca&Giacomo



SABATO SAREMO COME SEMPRE A VENDERE LE BIRRE...BIRRE SCACCIACRISI 2 euro CONTRO IL BICCHIERINO CHE TI DANNO DENTRO

























Sgarbi, l'altro.


Sgarbi sarà anche un altro, una copia bella di sé stesso nel parlare d'arte (secondo sua stessa ammissione, a cui siamo costretti a credere), ma certamente non è un personaggio da portare a esempio per le generazioni future: una condanna per truffa aggravata allo Stato e una prescrizione (dopo le condanne in primo e secondo grado) per diffamazione ai danni di Caselli e del pool antimafia, diffamazione che l'illustre critico continua a compiere ogniqualvolta gli capiti di parlare del magistrato.
Come potrebbero dei cittadini come noi non porre qualche legittimo quesito al sindaco di Salemi, in occasione del suo spettacolo a Milano?
Davide ed io arriviamo davanti al Ciak con un discreto anticipo rispetto all'appuntamento con gli altri. Fa freddino, aria umida, pioggerellina autunnale. Girovaghiamo intorno al teatro finché non arrivano anche Luca, Giacomo, Tommaso e Andrea. Contiamo le fotocamere a disposizione e dopo una buoma mezz'ora, ritenendo lo spettacolo prossimo al termine, studiamo il modo per avvicinare Sgarbi:
Davide e Tommaso ad un'uscita, Giacomo e Andrea ad un'altra, Luca ed io dal centro.
Entriamo nell'atrio. Gli addetti ai lavori ci informano che mancano ormai venti minuti alla termine (in realtà sono stati troppo ottimisti: ne mancano quaranta!) e che questo è l'ultimo spettacolo di Sgarbi a Milano. Fingendoci dispiaciuti dalla notizia, e in considerazione della sala semivuota, gli stessi addetti ci fanno entrare. “Sgarbi alla fine scenderà dal palco per firmare autografi” ci informano, rassicurandoci.
E così è. Dopo quei quaranta interminabili minuti di spiegazioni su arte, conditi da amene divagazioni varie, il nostro scende dal palco, concedendosi a beneficio dei pochi che hanno avuto la costanza di pagare il biglietto per poterlo ora ammirare da vicino.
Luca fa partire la registrazione del video. Attendiamo il momento propizio, osservando che buona parte della gente se ne è ormai andata. Mi avvicino e, mentre gli porgo il biglietto da autografare , gli formulo la domanda che non si aspetta: “Alla luce delle ultime rivelazioni su mafia e Mediaset, il fatto che Lei delegittimasse sistematicamente Caselli era in qualche modo legato...”
Non alzando la testa (ricordiamo il suo impegno fisico profuso nell'autografarmi il biglietto) mi risponde: “Io non ho mai diffamato Caselli”.
“Lei per questo è stato condannato in primo e secondo grado e prescritto in cassazione” gli rispondo.
“Allora non sono colpevole” mi fa, mentre gli estimatori intorno a lui annuiscono, ammirati da tanta sapienza.
“No, il reato è stato commesso” faccio io di rimando.
“Voi mi dovete spiegare perché Caselli ha fatto suicidare Lombardini”
La menzogna è quella solita, una delle sue preferite. Luigi Lombardini, magistrato sardo, è sospettato dal pool di Palermo di estorsione nell'ambito dei sequestri di persona. Dopo essere stato interrogato da Caselli, con la presenza degli avvocati stessi di Lombardini, il magistrato sardo si suicida. A niente servono le parole degli avvocati di Lombardini, che assicurano la totale correttezza dell'interrogatorio. Liguori e Grauso (da quel che risulta da un'intercettazione) ordiscono un'orchestrazione per “fottere Caselli” e Sgarbi non è da meno: da quell'11 agosto 1998 non perde occasione per diffamare Caselli con questo argomento ripetuto fino alla nausea, come a lui piace e come gli è sempre stato concesso dalle reti Mediaset.
Tento di rispondergli ricordandogli appunto che gli avvocati stessi di Lombardini avevano assicurato l'assenza di irregolarità.
Sgarbi ha un sussulto notando di essere ripreso da Luca: “Voi siete quelli soliti di youtube!”, ma fortunatamente la fotocamera viene abbassata e il professore si rituffa nell'elencare i “misfatti” di Caselli: dall'arresto di Calogero Mannino, a quello di padre Frititta, per finire ancora Lombardini.
Ma il tarlo che le sue menzogne possano essere liberamente esaminate in rete non lo lascia tranquillo e, prima che io possa controbattere, urla alla sua guardia privata di sequestrare a Luca la prova.
I suoi fans temono per lui. “Vittorio, non risponda” lo implora ancora qualcuno.
Va avanti ancora un po' tra fantasiose ricostruzioni (i pentiti sono pagati, le lettere anonime valgono più delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, Falcone e Borsellino non hanno mai usato le dichiarazioni dei pentiti) e la sistematica quanto maniacale ripetizione degli stessi termini.
Da un po' la sua guardia privata, pantaloni e camicia neri, si guadagna lo stipendio tirandomi la giacca “Qui si firmano autografi, non si fanno domande”
Luca ha messo la fotocamera dentro alla giacca, ma non l'ha spenta e Sgarbi, l'omino dell'audience, abituato alle telecamere, si è accorto proprio della spia rossa accesa.
Veniamo accompagnati all'uscita. Uno del servizio d'ordine del Ciak ci ringrazia, mentre l'altro annuisce. Usciamo all'aperto ed il clima umido ci suggerisce di rifugiarci in un luogo chiuso, dove in compagnia di una pizza, decidiamo che è giunto il momento di rivederci il meritato video.
20.30: il treno verso casa.
E ancora una volta, abbiamo qualcosa in più da raccontare.
 
Roberta
 


16 novembre 2009

















Domenica sera io insieme a 5 amici (Roberta,Giacomo,Tommaso,Davide,Andrea)
siamo andati al teatro CIAK di Milano per fare qualche domanda a Vittorio Sgarbi.Lui era in scena con ''l'altro''per portare l'arte e la sua visione del mondo a teatro.Presto la cronaca
13 novembre 2009


Mercoledì invece di trovare Veronesi(assente)abbiamo incontrato molti giovani e bambini tra cui un gruppo di artisti del COLLETTIVO D'AVANGUARDIA ARTISTICA
Ragazzi che condividono percorsi artistici e professionali per dare vita ad una nuova cultura d'avanguadia,una(r)esistenza non fisica ma fatta di armi vere,pensieri,progetti,eventi,fatti col cuore per tenere vivo il fuoco della loro (r)esistenza.

Sito denuclearizzato