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21 dicembre 2009
NO BERLUSCONI DAY - ROMA 5 DICEMBRE 2009
Raggiungo Roma in pullman per la manifestazione ‘viola’ contro il presidente del consiglio. Il pullman ci sbarca al capolinea della linea A, l’Anagnina. I miei compagni di viaggio, quelli con i quali sono partito da Monza alle sei di mattina, appartengono all'Italia Dei Valori
Roma, primo pomeriggio, il sole mangia la faccia, è caldo e accecante e in effetti batte dritto contro il corteo. Per cogliere qualcosa in quel caos fatto di bandiere, voci, cori, striscioni, musiche, bisogna schermarsi gli occhi con la mano. E tutto splende e oscilla come un mare e sembra senza fine. Tanti rivoli fatti di colori, voci e parole confluiscono a piazza dei Cinquecento (un nome che sembra scelto a tavolino dalla malfida questura). Bandiere biancoazzurre, rosse, gialle e su tutti i colori svetta il viola che è il simbolo della manifestazione. Perfino i venditori ambulanti, sempre molto organizzati, vendono pashmine viola oltre a megafoni e fischietti. Onusti di aste e di bandiere i forzati dalle manifestazioni fuoriescono dalla metropolitana (fermata Termini) per riversarsi nel corteo che attende di partire. Come sempre indossano scarpe comode; anche le donne che hanno i polpacci grossi e la canizie del veterano
Né l’autunno né l’inverno a Roma sono ancora arrivati; gli alberi sono ancora verdi; l’aria è tiepida. E dal fondo di quel fiume di persone, a un certo punto, ecco alzarsi un coro ritmato: stanno urlando Ma-Fio-So. Ma-Fio-So. Ma-Fio-So. È esaltante potere urlare in piazza, proprio in questa città, proprio nella capitale di questo sciagurato paese quelle tre sillabe: musica celestiale. Ci si sente avvolti dallo stesso odio, dalle molte nuances del giusto sdegno/disgusto, anzi ciò che ritenevi improbabile qui è la norma: persone, e ce ne sono tantissime, che lo odiano con più livore e acrimonia di te, persone e ce ne sono tante, che ne sono letteralmente ossessionate. Non ci si sente soli, qui. Verrebbe quasi voglia di abbracciare tutti e di ringraziare tutti, di essere sorridenti e gentili con tutti, quando nella vita reale di essere gentili e sorridenti con un italiano è un lusso raro
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