senigallia
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07 dicembre 2011
A distanza di circa due anni dal voto dell’aula della Camera che salvaò Nicola Cosentino, coordinatore del PDL Campano, la Magistratura di Napoli è intervenuta per autorizzare l'arresto dell’ex sottosegretario all’economia. Il dado è definitivamente tratto; l’uomo è accusato di corruzione e di altri gravi reati, sulle collusioni tra Camorra e Politica. Il Governo Monti affronta, in tal modo, il primo caso giudiziario che vede una nuova richiesta di custodia cautelare in carcere per il deputato Campano del PDL. L’accusa verte sul presunto legame dell’uomo con uno dei clan camorristici tra i più potenti in Campania: i Casalesi, che operano e avrebbero operato con lui in quel Casal di Principe che gli offriiì i natali. I vertici del PC, IDV,FLI, si palesano dicendo che Cosentino va arrestato, sottolineando che l’uomo, ancora oggi a capo del PDL in Campania, abbia contribuito a lungo a fare importanti scambi e favori con personaggi legati alla Camorra, più o meno direttamente. La democratica Laura Garavini si augura che Cosentino non abbia nuovamente scampo cosi' come avvenne l’altra volta poiché i favori non sono cessati neanche dopo la prima inchiesta che lo riguardava. “Il Parlamento deve assumere comportamenti e prendere provvedimenti rigidi contro questi gravissimi reati”. Ancora una volta un incontro tra Politica e Camorra che, quasi all’unisono, operano sul territorio campano. A sostegno di cio'ò, il GIP definisce altresi'ì Cosentino come il referente politico nazionale del clan dei Casalesi. Urlano il silenzio i vertici del partito di Silvio Berlusconi che, per la terza volta in un solo anno affronterà l’arresto di uno dei suoi deputati, annegando, in tal modo, in una fragilità strutturale che ha come epicentro il partito stesso.






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