senigallia
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07 marzo 2012
Per molti l’opera tav va portata avanti senza indugi, poichè è necessaria per agganciare l’Italia al treno dello sviluppo economico e dell’integrazione europea.Poi si osservano di contro i comportamenti degli abitanti della Valle di cui molti giovani ma ancor di più anziani,arrivare a Bussoleno e percorrere 9 km verso Susa solo per protestare. Alla vista di ciò una domanda mi è sorta spontanea,un pensiero ha subito affollato la mia mente:
Come è possibile imporre un cantiere per vent’anni con l’esercito?Un NON-cantiere fatto nè da ruspe nè da trivelle circondato dallo stesso ''moderno'' filo spinato prodotto in Italia e utilizzato nella Striscia di Gaza. Come è possibile decidere sopra la testa e contro il futuro degli abitanti Valsusini,se gli stessi che devono farlo fanno parte del sistema dei partiti che occupa abusivamente le istituzioni democratiche,dietro la strategia del manganello ostaggio di lobby d'affari e degli stessi interessi economici spesso anche di matrice criminosa?
Un lunghissimo corteo di manifestanti ha affollato le strade di Bussoleno Sabato 25 febbraio. Una sola caratteristica comune in questo unanime quadro sociale,è stata l'intenzione con la quale è cominciata e poi continuata la manifestazione: il pacifismo.
Settantamila persone convinte e decise a difendere con le unghie e con i denti la loro terra.Un' onda costituita non solo dagli abitanti locali ma anche da cittadini di tutte le regioni e di tutta europa,perchè, mettiamocelo in testa, la Tav non è un problema solo del nostro paese, non è solo una piaga locale! E' la storia di un tunnel inutile, antieconomico e devastante sul piano ambientale.
Grazie alla lotta Notav e alla consapevolezza che l'Italia intera stia capendo i suoi effetti,grazie alla forza della rete contro quella prezzolata delle tv e dei giornalacci cartacei finanziati a spese nostre, che non fanno altro che trasmettere atti di protesta per un terreno espropriato o come nel caso di Luca Abbà,chiamando un gesto da ''cretinetti'' solo per attirare l'attenzione ,censurando magari l'azione delle forze dell'ordine che invece di evitare una tragedia la provocano inseguendolo sul traliccio.
Ecco perché quel tunnel fa paura. Ecco perchè la tensione e gli scontri vengono usati per offuscare lo spazio del ragionamento e la credibilità degli argomenti,supportati anche dai partiti che dovrebbero essere al fianco della gente.Ne è esempio il Partito Democratico che ormai è lo scheletro di quello che doveva essere ''sinistra'' o dalla Lega Nord vicina al popolo padano solamente quando deve fare campagna elettorale ma che del popolo padano se ne fotte altamente poichè la priorita' non è altro che i soldi. 
In un vecchio varietà, Paolo Panelli teneva una rubrica dal titolo “La parola all’esperto” e spiegava agli italiani il bricolage di cui era, appunto, un grande esperto. Ogni sua lezione si concludeva così: “A questo punto voi mi chiederete che cos’è il legno. Ed eccomi qui pronto a spiegarvelo: ''il legno è il legno''. La scena si sta ripetendo con i presunti tecnici del governo Monti che, quanto ad argomenti specifici sul Tav Torino-Lione, non hanno nulla da invidiare ai politici dai quali dicono di volerci salvare. Ma nemmeno a Panelli. La loro adesione al Tav si fonda su questa motivazione squisitamente tecnica: “Il Tav si deve fare perché si deve fare”. C’è anche una variazione sul tema, anch’essa molto tecnica: “Il Tav si deve fare perché così è stato deciso”.Dopo la mia personale esperienza della giornata in Val di Susa posso e devo gridare a gran voce il perchè del mio NO alla tav!!
INUTILE,in quanto non giustificata da ragionevoli previsioni di traffico merci e passeggeri. 
DAL COSTO INSOSTENIBILE,tutto a debito della spesa pubblica e proiettato sulle generazioni future erodendo ulteriormente risorse dedicabili a scuola, sanità, pensioni e stato sociale.
ANTIECONOMICO CON UN SUCCESSIVO BILANCIO DI ESERCIZIO IN PASSIVO, da ripianare sempre mediante la spesa pubblica.
FAVOREVOLE ALLA CRESCITA DELL'INTRECCIO PERVERSO PARTITI-IMPRENDITORI-MAFIE,un cancro nel nostro Paese che le grandi opere alimentano.
UN IMPATTO DEVASTANTE, che comprometterebbe in modo molto grave talvolta irreversibile le risorse ambientali e la salute dei cittadini.

Luca Valbuzzi

Sito denuclearizzato