senigallia
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22 settembre 2009
RISPONDI AL SONDAGGIO














In 4 giorni dall'apertura di questo GRUPPO su FACEBOOK abbiamo deciso,dato gli innumerevoli commenti ,di porci una questione che ha fatto smuovere molte discussioni
20 settembre 2009

    Martedì 22 settembre, dalle ore 17 alle ore 19,30 Con regolare nulla osta della questura, abbiamo fissato un presidio davanti alla Rai di Milano, in corso Sempione 27, contro lignobile propaganda di regime e loperazione di pulizia etnica ai danni delle ultime voci non allineate.





Luca Telese dopo 10 anni al ''giornalaccio'',ora guidato dal vergognoso,servo e maggiordomo VITTORIO FELTRI,passa a lavorare per ''il fatto quotidiano'' di Padellaro-Travaglio.
Personalmente Telese come articolista non lo conosco per nulla,anche perchè i giornalacci non li uso nemmeno quando vernicio casa e devo coprire le piastrelle.
Ho seguito Telese tramite la radio e youtube,ma 10 anni sono 10 anni
Fare l'abbonamento o no?
10 anni son 10 anni.

VALUTIAMO

18 settembre 2009
Il gruppo su facebook come prevedevo ha suscitato interesse e creato un piccolo spazio di parola libera
Ringrazio chi ha capito come Andrea Guido con ''La retorica dell'eroe'' l'essenza e l'obbiettivo che aveva questo gruppo appena nato.Il titolo come la vignetta erano di contenuto cinico e forte
OGNUNO PUO' SCEGLIERSI IL SIGNIFICATO CHE VUOLE,IO GLI HO DATO IL MIO E L' HO RIASSUNTO IN QUESTO GRUPPO

La retorica dell'eroe, è quella che personalmente infastidisce.... Si diceva più sotto in questo forum il soldato è a sua volta un lavoratore (che fa un mestiere piuttosto rischioso, ma comunque un lavoratore) mi chiedo quindi come mai in questi casi diventa necessario giustificare con l'eroismo 6 lavoratori deceduti nell'adempimento del loro dovere.Sono morti per l'Italia, ma l'Italia siamo noi cittadini, io non posso dire di aver chiaro come un soldato di stanza in Afganistan stia producendo qualcosa di utile per me e per gli altri che come me popolano il territorio italiano, quindi come posso dire che questi sono eroi più di quanto lo possa essere un operaio della thyssen group.
E inoltre, tanto nel caso del soldato che in quello dell'operaio, una retorica come quella sciorinata dai giornali e dalla classe amministrativa\politica al giorno dopo di eventi che vedono la morte di un lavoratore (retorica costellata di parole come eroe, onore, funerali di stato) in che modo mi informa delle azioni, dei provvedimenti, che lo stato, rappresentante della nostra collettività, prenderà per fare si che tali cose rimangano eventi isolati.Insomma, a mio avviso tutto sto baraccone nazionalista rimane un ottimo paravento dove possono nascondersi coloro che non sanno (non diciamo non vogliono) come gestire le diverse situazioni






Andrea&luca
wwww.cannabidiolo.blogspot.com



ABBIAMO APERTO QUESTO GRUPPO PER SENSIBILIZZARE I MORTI SUL LAVORO E NON PER STRUMENTALIZZARE ALTRI RAGAZZI MORTI SEMPRE FACENDO IL LORO MESTIERE

ABBIAMO APERTO QUESTO GRUPPO PER EVIDENZIARE CHE IN ITALIA SI DA UN PESO E UNA MISURA ANCHE ALLE TRAGEDIE, QUESTA MOLTE VOLTE E CORROTTA DA I MEDIA E DAGLI ORGANI DELLA STAMPA MA SOPRATUTTO DA CHI CI GOVERNA PRONTA A NASCONDERE CHISSA QUALE NEFANDEZZA

TANTO RISPETTO E CORDOGLIO PER LE FAMIGLIE DEI RAGAZZI CHE SONO CADUTI

LA MANIFESTAZIONE DEL 19 SETTEMBRE PER LA LIBERTA D'INFORMAZIONE A ROMA E IL PRESIDIO A MILANO ANDAVANO FATTE A MIO AVVISO

RIPETIAMO CHE QUESTO NON'E' UN GRUPPODOVE RIVERSARE FRUSTRAZIONI,E NEMMENO UN LUOGO DOVE PROMUOVERE CON INSISTENZA BUFALE PLATEALI COMPLOTTISTICHE FANTASIOSE

IL NOME DEL GRUPPO E MOLTO CINICO E FORTE MA RISPECCHIA IN ESSENZA QUELLO CHE VOGLIAMO TRASMETTERE

LA VIGNETTA (VAURO) ESPRIME UNA FORMA IRONICA DELLA TRAGEDIA,OGNUNO PUO' SCEGLIERSI IL SIGNIFICATO CHE VUOLE,IO GLI HO DATO IL MIO E L HO RIASSUNTO IN QUESTO GRUPPO
CIAO
luca
cannabidiolo.blogspot.com
17 settembre 2009
4 morti al giorno sul lavoro e nessuno dice un cazzo, muoiono 6 militari e tutti si dicono in lutto? E proprio vero,l'italia è il paese delle contraddizioni,un paese dove i morti sono suddivisi come nel campionato di calcio,ci sono le morti di serie A e di serie B
TANTO RISPETTO E CORDOGLIO PER LE FAMIGLIE DEI RAGAZZI CHE SONO CADUTI LA MANIFESTAZIONE DEL 19 SETTEMBRE PER LA LIBERTA D'INFORMAZIONE A ROMA E IL PRESIDIO A MILANO ANDAVANO FATTE
Ogni giorno 4 operai muoiono per 1000 1200 e forse anche meno per quelli il lutto non vale?
Se morivano cadendo da un ponteggio o arsi vivi la manifestazione si manteneva ma siccome sono morti in Afghanistan ad "esportare democrazia" con uno stipendio di ben più alto di un'operaio al mese allora tutti a lutto. Si chiamerebbe ipocrisia ma forse è semplicemente stupidità.


INDOSSATE UNA MAGLIETTA BIANCA che rappresenta la nostra voce di protesta e dà maggiore risalto all'iniziativa, su cui scrivere con pennarello:




(davanti) LIBERTA’ D’INFORMAZIONE



(dietro) MILANO DIFENDE LA LIBERA INFORMAZIONE

PRESIDIO A MILANO PIAZZA DUOMO
15 settembre 2009
14 settembre 2009





Gli italiani sono sempre più poveri.
BERLUSCONI è sempre piu ricco.
Dopo 15 anni di politica e 7 di governo,questo è il bilancio della discesa in campo di SILVIO
BERLUSCONI
Era PIENO DI DEBITI e si è sistemato i conti
Era SOTTO PROCESSO PER REATI GRAVI e si è reso INGIUDICABILE
DISONORA L'ITALIA IN TUTTO IL MONDO E GRIDA AL COMPLOTTO DELLA STAMPA
di fronte a un P.I.L. a -6%
SOSTIENE CHE LA CRISI è PSICOLOGICA
Ha come braccio destro MARCELLO DELL'UTRI da 30 anni in rapporto con mafiosi
Ha com braccio sinistro CESARE PREVITI,condannato pr corruzzione di GIUDICI
MA FA LA VITTIMA DEL ''COMPLOTTO GIUDIZIARIO''

Afferma di ''essersi fatto da solo,ma senza CRAXI e la P2 la sua storia sarebbe diversa
FA LA GUERRA AI COMUNISTI,MA LI VEDE SOLO LUI CHE TRA L'ALTRO CON COMUNISTI HA SEMPRE AVUTO OTTIMI RAPPORTI
DICE DI ESSERE LIBERALE MA HA TRASFORMATO LE TV IN STRUMENTI DI PROPAGANDA

PUNTA AL QUIRINALE per chiudere da MONARCA,ridanciano e IMPUNITO
Per quanto ancora dobbiamo sopportare lui e suoi SCONCI REGGICONDA?


QUANDO SMETTERAI DI TIFARE PER UN VOLGARE PIAZZISTA,ELETTORE BERLUSCONIANO?


QUANDO CAPIRAI CHE E' STATO UN GRANDE INGANNO???
03 settembre 2009
















Due cose ci fanno ricordare questo grande calciatore morto alla giovane età di 36 anni: la sua capacità di dare una definizione originale e totalmente inedita del ruolo di libero e il suo fair play.

Il Gaetano Scirea calciatore è agile: si muove in avanti con grazia ed eleganza e aiuta il centrocampo nelle manovre difensive, senza sdegnare azioni di disturbo e appoggi sapienti. Il suo è uno stile che va al sodo: avvia l'azione da dietro e segna gol importanti grazie anche alla tecnica ambidestra.

Il fair play e l'estremo rispetto per l'avversario sono dimostrati dal fatto che nella sua lunga carriera non è mai stato ammonito né espulso. Un record bello e importante, che si ricorda con piacere, in anni in cui il calcio sembra essere contraddistinto solo da tanta violenza e incomprensioni.

Gaetano Scirea nasce a Cernusco sul Naviglio in provincia di Milano il 25 maggio 1953 e inizia la sua carriera calcistica nel 1972: giocherà nell'Atalanta, nella Juventus e diventerà il perno insostituibile della Nazionale di Bearzot, con la quale vincerà la coppa del mondo nel 1982.

Ma non è solo questo il prezioso riconoscimento che Gaetano Scirea avrà modo di stringere tra le sue mani: dopo due stagioni in serie A con l'Atalanta, approda alla Juventus nella stagione 1974/1975 dove vince in 11 anni tutto il possibile: scudetti, coppe europee, la coppa Intercontinentale.

Il 1975 lo vede vincitore del primo dei 7 scudetti con la Juventus e alle prese con l'esordio in nazionale: il 30 dicembre si gioca Italia-Grecia, finita 3 a 2 per gli azzurri. Nel 1977 c'è l'accoppiata campionato-Coppa UEFA, nel 1978 il terzo scudetto che precede la partenza per l'Argentina dove si disputeranno i mondiali; del 1979 è invece la coppa Italia. Compagni e protagonisti di questo periodo d'oro, in uno dei più potenti schieramenti difensivi che la storia ricordi, sono Gentile, Cabrini, Furino e Brio.

Nel 1981 arriva il quarto scudetto con una Juve pigliatutto ed è anche la vigilia del secondo mondiale: sono anni densi di partite e di vittorie e Gaetano Scirea è nel pieno della sua maturità atletica e calcistica.

Il 1982 è il più glorioso per il calciatore, perché è in questo anno che mette a segno con la maglia bianco-nera il quinto scudetto e vince la coppa del mondo. Ma non finisce qui. Gli anni 1984 e 1986 segnano altri due scudetti e nel 1985 è la volta della coppa Intercontinentale, vinta a Tokyo battendo ai rigori l'Argentinos Juniors. Non vanno dimenticate la coppa Italia del 1983 e, sempre nel 1986, la coppa delle coppe e la supercoppa europea.

Giocherà con la Juventus fino al 1988. La sua ultima partita in nazionale ai mondiali è del 17 giugno 1986, in Messico.

Alcuni numeri del grande calciatore: vincitore di 14 titoli, autore di 32 gol, disputa nella sua carriera con la Juventus ben 552 incontri. Il record di presenze in bianconero verrà superato nel 2008 da Alessandro Del Piero, il quale avrà modo di dichiarare: "Raggiungere Scirea nelle presenze è un traguardo che mi inorgoglisce sotto tanti aspetti. È un numero importantissimo, ma la mia speranza è di entrare nel cuore della gente come è entrato lui. Ogni tanto rifletto su come potrebbero vedermi i ragazzi, i bambini. Forse mi vedono come io vedevo lui, Gaetano Scirea, e i campioni come lui. Li guardavo con rispetto, avevo la voglia di emularli, lo sognavo. La gioia di giocare nella Juventus, in nazionale, ad alti livelli. Vincere tanto, vincere i mondiali. Sono riuscito ad ottenere molte di queste cose, l'ho fatto con la passione, con l'umiltà. Mi farebbe piacere che in futuro mi vedessero con gli stessi occhi con cui io guardo lui. Questo è un mio obiettivo, un traguardo".

Gaetano è un campione entrato a buon diritto nel tempio dei fuoriclasse, che muore però prematuramente a soli 36 anni il 3 settembre 1989 in Polonia. Le circostanze sono tragiche: a seguito di un incidente stradale rimane bloccato nelle lamiere di una vecchia auto che va in fiamme col suo carico di benzina supplementare.

Il calciatore aveva assunto da poco l'incarico di secondo allenatore a fianco di Dino Zoff, e si recava in Polonia a osservare il Gornik, che da lì a poco sarebbe stato avversario della Juventus in coppa Uefa.

Oltre allo stadio comunale del suo paese natale, a Gaetano Scirea è dedicata una curva dello stadio torinese "Delle Alpi".

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