senigallia
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17 giugno 2009


L'Italia, come da antica tradizione, è
stata gestita negli ultimi venti anni a
"panem et circences". Con una
spruzzata abbondante di culi e tette.
Garantisci a un italiano il posto sicuro,
quello statale in preferenza, e una
squadra di calcio in Champions League
e ti perdonerà tutto.
Da Noemi a Dell'Utri,
da Mastella eurodeputato alle smorfie da
ciarlatano alla Festa della Repubblica.
Ma il panem manca sempre a più
persone. E il Milan è in liquidazione.
Kakà ceduto per debiti, con l'emiro alla
porta per comprare la società.
Gli rimangono solo le diversamente vergini,
ma sono un fatto privato custodito a villa
Certosa. Gli italiani possono solo
ammirare le foto su El Pais e non
toccare.
L'elettore vorrebbe condividere
quel ben di Dio con o senza viagra
.
No panem, no circences e neppure una
minorenne, o meglio, una ragazza con
meno di diciotto anni, come direbbe
Frattini. Senza lavoro, senza calcio e con
le diversamente vergini diversamente
intrattenute c'è da perdere la testa e
votare Di Pietro. C'è bisogno di una exit
strategy, di un piano B. Scartato il solito:
"E' colpa dei comunisti", bocciato il
ritornello ormai usurato: "Il Paese è in
mano alle toghe rosse", cosa rimane?
Fondare un nuovo partito con il cartello
di Medellin o con la mafia russa?
Incendiare Roma e scaricare la
responsabilità su Veltroni? Caricare le
diversamente vergini su un elicottero e
raggiungere Gaucci? Tloc, tloc, tloc. Le
pale dell'elicottero girano.
B.G.

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