senigallia
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12 gennaio 2010


Il massacro culturale degli ultimi vent’anni ha ridotto ai minimi termini memoria e senso critico di una parte cospicua degli italiani, e in particolare delle nuove generazioni. Di seguito il testo dell’intervento in piazza Cordusio di Andrea, 19 anni, tra i nuovi arrivati in Qml. Nel video una parte dell’intervento di Roberta, di due anni più giovane. Non li vedrete mai da Maria De Filippi. Quanti loro coetanei oggi in Italia sono in grado di concepire discorsi del genere? Ecco il nostro vero problema.

“Vorrei citarvi un breve articolo della Costituzione, l’art. 54, che mai viene richiamato alla memoria, quando invece si dovrebbe farlo spesso. La nostra classe dirigente, in particolar modo, si guarda bene dal parlarne, mentre al contrario è molto ben disposta nel rievocare altro genere di articoli, come quello sull’immunità parlamentare, cioè quella forma di garanzia di cui godevano i parlamentari e di cui troppo spesso avevano ingiustamente abusato. Ed è la stessa classe politica che considera la Costituzione carta straccia filosovietica, tranne, evidentemente, nei punti che le fanno più comodo di volta in volta. Inutile dire che l’art. 54 non rientra fra questi punti. Recita infatti: “Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge”. Adempiere le funzioni pubbliche con disciplina ed onore: qualcosa di sconosciuto per molti nostri parlamentari.
Ebbene io sono stanco di quei personaggi che con traboccante arroganza calpestano ogni giorno le istituzioni fondamentali della nostra democrazia: sono stufo di sentire il Presidente del Consiglio attaccare continuamente la Costituzione, la Corte Costituzionale ed il Capo dello Stato, e demonizzare qualsiasi forma di democratico dissenso bollandolo con il termine dispregiativo di “comunista”. Sono stufo di vedere ministri insultare la magistratura, sono stufo di sentirmi dire che l’articolo 1 è “senza senso”, sono stufo di sentire ministri della Repubblica affermare di “pulirsi il culo con il tricolore” e di “aver ordinato carichi di carta igienica tricolore”. Sono stufo di vedere un’opposizione (o presunta tale) che, eccezion fatta per quei pochi come Di Pietro, non fa il suo dovere: quello di opporsi.
Ma soprattutto, ciò di cui sono veramente stanco è il continuo uso della menzogna per distorcere la realtà, è questo abuso spregiudicato della mistificazione come mezzo di propaganda politica. Sono stanco dell’utilizzo sistematico della bugia che certi revisionisti adottano per reinterpretare a loro uso e consumo la storia: è in questo modo che la realtà viene capovolta, è in questo modo che si confonde la vittima con il carnefice, il ladro con il derubato. In questo modo un personaggio come Craxi non è più quel che è realmente, cioè un corrotto, ma diviene una vittima del giustizialismo. In questo modo mafiosi assassini come Mangano si trasformano in eroi, se non fanno certi nomi. Ma la verità è che chi scappa per sottrarsi alla giustizia si chiama latitante, e non esule, così come i mafiosi che tengono la bocca chiusa non si chiamano eroi, ma omertosi! Ecco perchè siamo qui oggi: oltre che per difendere la nostra democrazia, anche per ridare il giusto senso ad un pezzo infame della nostra storia.


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