senigallia
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14 maggio 2009


« Volevamo vedere un fatto di vita, e abbiamo visto un fatto di morte. Ci siamo arresi, abbiamo continuato fino all'ultimo. Ci domanderemo a lungo prossimamente a cosa sarà servito tutto questo, che cosa abbiamo voluto dimenticare, che cosa ci dovremmo ricordare, che cosa dovremmo amare, che cosa dobbiamo odiare. E' stata la registrazione di una sconfitta, purtroppo: 60 ore di lotta invano per Alfredo Rampi. »


Alfredino Rampi
Alfredo Rampi, detto Alfredino per la sua giovane età (Roma, 11 aprile 1975 – Vermicino, 13 giugno 1981), è stato il protagonista di un tragico fatto di cronaca dei primi anni '80: mercoledì 10 giugno 1981, alle 19, cadde in un pozzo artesiano largo 28 cm e profondo 80 metri in località Selvotta, una piccola frazione di campagna vicino Frascati, situata lungo la via di Vermicino, che collega Roma sud a Frascati nord.

I soccorritori cercarono con grandi sforzi di salvarlo: si pensò che Alfredino fosse bloccato a 36 metri di profondità, ma la creazione di un tunnel parallelo non si rivelò risolutiva, in quanto il bambino sprofondò giù per altri 30 metri. Il dramma fu seguito tramite una diretta televisiva non stop lunga 18 ore a reti RAI unificate. L'Italia intera rimase in ansia a seguire l'evolversi della situazione: si stimò che più di 21 milioni di persone avessero seguito alla televisione la straziante vicenda.

Sul luogo si portò anche l'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Un coraggioso volontario, Angelo Licheri, (di professione tipografo) si fece calare nel pozzo, perché piccolo di statura e molto magro. Riuscì ad avvicinarsi al bambino, tentò di allacciargli l'imbragatura per tirarlo fuori dal pozzo, ma per ben tre volte l'imbragatura si aprì; tentò quindi di prenderlo per le braccia, ma purtroppo il bambino scivolò ancora più in profondità. In tutto, Licheri rimase a testa in giù 45 minuti.

Man mano che passavano le ore la voce del bambino, raggiunto da un microfono, giungeva sempre più flebile. Il bambino, probabilmente ferito dalle cadute, morì verso le ore 6:30 del 13 giugno dopo che un altro volontario, Donato Caruso, provò come Licheri ad imbragare il bambino e fu in quel momento che quest'ultimo si accorse che Alfredino era ormai spirato. Il corpo fu recuperato l'11 luglio, ben 28 giorni dopo la sua morte.

In seguito la madre, Franca Rampi, fondò il "Centro Rampi" che si occupa di Protezione Civile e minori.





Il mio ricordo di bambino si ferma invece quando avevo circa 10 anni e vedevo i corpi bianchi e pallidi dei ragazzini morti annegati a nemmeno 100 metri da casa mia a Dormelletto sul lago

luca

ALFREDINO

Un pezzetto bello tondo di cielo
d’estate sta sopra di me
Non ci credo
Lo vedo restringersi
Conto le stelle, ora
Sento tutte queste voci
Tutta questa gente ha già capito
che ho sbagliato, sono scivolato
Son caduto dentro il buco
Bravi, son venuti subito
Son stato stupido
Ma sono qua gli aiuti
Quelli dei pompieri, i carabinieri

Intanto Dio guardava il Figlio Suo
E in onda lo mandò
A Woytila e alla P2
A tutti lo indicò
A Cossiga e alla Dc
A BR e Platini
A Repubblica e alla Rai
La morte ricordò

Scivolo nel fango gelido
Il cielo è un punto
Non lo vedo più
L’Uomo Ragno m'ha tirato un polso
Si è spezzato l’osso, ora
Dormo oppure sto sognando,
perché parlo ma la voce non è mia.
Dico Ave Maria
Che bimbo stupido
Piena di grazia, mamma
Padre Nostro
Con la terra in bocca
Non respiro
La tua volontà sia fatta
Non ricordo bene, ho paura
Sei nei cieli

E Lui guardava il Figlio Suo
In diretta lo mandò
A Woytila e alla P2
A tutti lo mostrò
A Forlani e alla Dc
A Pertini e Platini
A chi mai dentrò di sé il Vuoto misurò

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