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28 febbraio 2012
PAGINA FACEBOOK ''Luca Abbà UNO DI NOI''
Gli vogliono tutti bene e tutti lo seguono perché ne ammirano le profonde convinzioni. In Valle di Susa, del resto, ha la sua casa, la sua terra, la sua vita: lui - aggiunge - si batte per difenderle. Luca è anche una delle centinaia di persone che hanno acquistato uno dei minuscoli appezzamenti in Valle Clarea divorati stamani dalle ruspe e dalle reti del cantiere Tav. "Abito - ha scritto Luca - nella casa dove nacque mio padre e dove hanno vissuto fino alla morte i miei nonni. Vivo del reddito che mi fornisce la Terra tramite i suoi prodotti. E il tempo che dedico (volentieri) alla lotta No Tav lo ritaglio tra il lavoro e le mille faccende della vita di campagna. L'amore per la Terra e per questa valle mi spinge a difenderla fino in fondo dalle mani avide degli speculatori".

Per qualche analista dell'antiterrorismo è l'agricoltore che, da solo, ha composto una cellula anarco-insurrezionalista nel minuscolo paesino di Cels. Per gli esperti della Questura di Torino Luca Abbà, l'attivista caduto oggi da un traliccio durante una protesta, è "il leader anarchico dei No Tav in Valle di Susa". Per i suoi tanti amici e compagni è invece "un ragazzo generoso, determinato, coraggioso, pacifista, non violento". Abbà, 37 anni, fidanzato, vive a Ruinas di Cels, una frazione del Comune di Exilles, lavorando la terra e svolgendo saltuariamente dei servizi di giardinaggio. Ha aderito ai No Tav fin dai primi vagiti del movimento e, complice il fatto di essere un valsusino, ne è diventato molto presto uno dei leader grazie al carisma, alla capacità di suscitare simpatia, ai suoi seguitissimi articoli sul web.
La Questura lo considera "il punto di riferimento dell'ala estremista" che calamita gli autonomi e gli attivisti dei centri sociali. Il suo spirito di iniziativa lo ha portato a intraprendere azioni simboliche strappa-applausi ma anche a collezionare denunce: ha in corso un processo per i tafferugli scoppiati a Torino in occasione dello sgombero di una casa occupata, ma non è coinvolto nelle inchieste sui gravi scontri con le forze dell'ordine scoppiati l'estate scorsa, quelle sfociate nei 26 arresti di gennaio. Luca - racconta una persona che lo conosce bene - è un uomo straordinariamente dolce e straordinariamente generoso

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